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Come Cancellare AwesomeHP dal Computer

Hai acceso il tuo computer per navigare un po’ di tempo su Facebook. Il problema è che, non appena hai aperto il browser, ti sei accorto che la pagina iniziale non era più la stessa di ieri. Ma dov’è andato a finire Google? E cos’è questo nuovo AwesomeHP? Niente paura, oggi andremo a vedere come cancellare AwesomeHP dal computer con la guida che sto per proporti!

AwesomeHP è un motore di ricerca come Google, Yahoo e quant’altro. Ma, rispetto agli altri motori, esso presenta delle caratteristiche che potrebbero mettere a serio rischio la sicurezza nel tuo PC. Cosa vuol dire questo? Che quando esegui una ricerca in rete, il sito in questione ti mostra dei risultati di ricerca sponsorizzati (dei portali che hanno pagato, in poche parole).

I risultati che vedi con AwesomeHP, inoltre, potrebbero presentare dei link in cui sono presenti virus e trojan. Infatti, questo motore di ricerca include risultati poco sicuri per ottenere i tuoi dati personali (nome, cognome, indirizzo etc). Per tale motivo, è necessario cancellare AwesomeHP in men che non si dica leggendo le mie indicazioni.

Come se non bastasse, AwesomeHP si insedia nel tuo browser e, oltre a modificare la home page, si installa perfino nella lista dei componenti aggiuntivi del programma. Per rimuovere questo software è necessario far uso di un servizio di scansione come AdwCleaner. Lo strumento per la rimozione del virus è totalmente gratuito, è facile da usare e lo puoi scaricare visitando questo link.

Una volta che hai installato il servizio nel tuo computer, avvia una scansione completa ed attendi che sia terminata. Ovviamente più alto è il numero di file e più tempo dovrai attendere. Quando essa termina, apri il tuo browser e fai clic sulla sezione delle Impostazioni cliccando sul menù che trovi situato in alto (in alto a destra su Google Chrome ed Internet Explorer, in alto a sinistra su Mozilla Firefox).

Fatto questo, entra nella scheda che riguarda i plug in (in alcuni browser si chiamano componenti aggiuntivi o estensioni), fai clic sulla voce che ha a che fare con AwesomeHP e scegli la voce Disinstalla ed Elimina dal menù che appare. Ora ti sei finalmente liberato del finto motore di ricerca e puoi tornare a navigare liberamente in rete!

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Come Cancellare Cronologia di Safare

Al contrario di quello che fanno i tuoi amici, hai deciso di utilizzare il browser predefinito di casa Apple che prende il nome di Safari al posto di installare altri programmi aggiuntivi, come ad esempio Google Chrome od Opera. Il problema è che ancora non hai capito come cancellare la cronologia di Safari con il tuo iPhone. Non ti preoccupare, si tratta di una procedura veramente molto semplice.

Per cancellare la cronologia di Safari sul tuo iPhone devi aprire le Impostazioni del melafonino. Scorri la lista e fai clic sulla sezione Safari per visualizzare tutte le opzioni relative al browser. Da questa pagina potrai dare un’occhiata alle opzioni di Safari, pertanto clicca su Cancella cronologia per eliminare i siti che hai visitato e su Cancella cookie e dati per rimuovere anche le password, i cookie e la cache per cancellare cronologia iPhone completamente.

Se invece desideri eliminare la cronologia da Safari sul tuo computer, avvia il browser eseguendo un doppio clic sulla sua icona sul desktop. Se non la trovi, basta scrivere “Safari” nel campo di testo e cliccare sulla voce relativa. Una volta che hai avviato il programma, premi sull’icona con il libro che trovi in alto e potrai scorgere la lista dei siti web che hai visualizzato di recente.

Vedrai un’anteprima dei portali che hai aperto, quindi clicca su uno di essi se hai intenzione di aprire la pagina web. Se invece hai intenzione di cancellare la cronologia di Safari, premi con il tasto destro del mouse sul periodo di tempo che vuoi eliminare (come ad esempio questa settimana) ed apparirà un menù dove potrai scegliere l’opzione che preferisci di più.

Fai clic sul pulsante Elimina ed in un attimo Safari cancellerà il lasso di tempo che hai selezionato dal browser. Hai anche la possibilità di eliminare un singolo giorno o un determinato sito web. Per far questo, clicca con il tasto destro sul nome della pagina e premi Elimina. Hai visto quant’è stato facile? In questo modo, nessuno saprà mai i siti che hai visitato e non potrà risalire alla cronologia dei giorni scorsi.

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Effettuare Port Forwarding con Iptables

Se si dispone di uno o più indirizzi IP pubblici statici con la propria connessione ad Internet, è abbastanza consueto che si voglia approfittarne per pubblicare un proprio server Web, un proprio server di posta, o altri servizi che necessitano di un IP pubblico statico, come una VPN. In questi casi, una buona politica di sicurezza è far passare tutto il traffico diretto verso uno di questi servizi pubblicati attraverso un firewall, che poi ridirigerà le richieste verso un server posto verso la rete “interna”, che prenderà il nome di DMZ (zona demilitarizzata), una rete “intermedia” che è posta tra la rete pubblica (Internet) e la rete locale e su cui saranno posti solamente quei server che devono pubblicare servizi verso Internet, oltre ad un eventuale firewall che connetta LAN e DMZ.

Per fare in modo che il firewall “esterno” rediriga le richieste verso il/i server in DMZ, esiste un meccanismo chiamato “port forwarding”, che dal firewall esterno riceve la comunicazione in ingresso su una determinata porta con un determinato protocollo di trasporto, e la “rimbalza” verso il server in DMZ con lo stesso protocollo di trasporto e su una porta che spesso è identica a quella della richiesta originaria, ma che può anche cambiare.

Se si utilizza un firewall Linux, il port forwarding è impostato tramite iptables, che oltre a fungere da firewall è perfettamente in grado di gestire anche la redirezione del traffico. In particolare, si prenda in esame una configurazione di iptables come quella mostrata qui, dove la cosa di cui tenere conto quando si configura il port forwarding, è che il comportamento predefinito relativo alla catena di FORWARD consiste nel blocco del traffico, per cui, oltre all’istruzione necessaria per indicare la redirezione vera e propria, è necessario impostare una regola di FORWARD  che abilita il traffico dall’interfaccia esterna (eth1) alla DMZ (la cui interfaccia di rete definita sul firewall Linux è eth0) solamente per il tipo di richiesta necessaria. Si consideri la pubblicazione di un server Web che risponde alla canonica porta 80, e la cui interfaccia di rete in DMZ ha indirizzo IP 192.168.20.1; questa esigenza viene soddisfatta scrivendo queste due righe di configurazione di iptables:

iptables -A FORWARD -i eth1 -o eth0 -p tcp –dport 80 -j ACCEPT
iptables -A PREROUTING -t nat -p tcp -i eth1 –dport 80 -j DNAT –to 192.168.20.1:80

A questo punto, se dall’esterno si digita in un browser l’indirizzo IP (o il corrispondente nome host) dell’interfaccia eth1, si vedrà il sito pubblicato tramite il port forwarding di iptables.

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Errore 168 di Removable Storage Service – Guida

Quando si fa un backup su Windows Server 2003 utilizzando l’utilità integrata (ntbackup), può capitare che per qualche motivo non venga eseguito il backup; le cause possono essere varie, ed a questo proposito è bene controllare il log di ntbackup, che di solito descrive, seppur in modo striminzito, le ragioni del mancato salvataggio. Se il log dà un responso simile a questo:

Backup Status
The requested media failed to mount. The operation was aborted.

e nel log degli eventi compare un evento con Id 168 e l’origine Removable Storage Service, ciò significa che per qualche ragione il servizio Removable Storage non riesce a comunicare con l’unità di backup.

In questo caso, una possibile soluzione consiste nel disinstallare da Gestione periferiche (Device manager) l’unità di backup e nel successivo riavvio del server, in modo tale che Windows reinstalli l’unità di backup appena disinstallata; fatto questo, se tutto va bene avremo di nuovo il nostro backup funzionante.

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Come Configurare MySQL per WordPress

Se dobbiamo installare WordPress su un server con un’installazione pulita di MySQL (dando per scontato di aver correttamente installato e configurato Apache, PHP e MySQL), per prima cosa dovremo creare il database in cui verranno messe tutte le tabelle relative a WordPress, e l’utente MySQL che avrà pieno accesso al database, ipotizzando di denominare il database “wordpressDB”, a cui potrà accedere con i pieni privilegi l’utente “wordpressUSR” con password “wordpressPWD”.

La prima cosa da fare, trattandosi di un’installazione pulita di MySQL, è quella di assegnare una password al superutente (root) di MySQL, tramite il comando:

> mysqladmin -u root -p PasswordROOT

dove per PasswordROOT si intende la password assegnata all’utente root.

A questo punto è possibile connettersi a MySQL come superutente per preparare il database su cui si appoggerà WordPress col comando:

> mysql -u root -p

che richiederà di inserire la password del superutente. Una volta entrati in MySQL, creare il database per WordPress:

mysql> create database wordpressDB;

quindi, creare l’utente MySQL “wordpressUSR” ed assegnarli tutti i privilegi sul database “WordPressDB”:

mysql> grant all privileges on wordpressDB.* to ‘wordpressUSR’@’localhost’ identified by ‘wordpressPWD’;

Ora non rimane altro che rinominare il file wp-config-sample.php in wp-config.php e configurare queste quattro righe nel modo seguente:

define(’DB_NAME’, ‘wordpressDB’);    // The name of the database
define(’DB_USER’, ‘wordpressUSR’);     // Your MySQL username
define(’DB_PASSWORD’, ‘wordpressPWD’); // …and password
define(’DB_HOST’, ‘localhost’);

Siamo al passo finale, basta connettersi tramite browser al sito http://indirizzoblog/wp-admin/install.php e procedere con l’installazione (veramente semplicissima) di WordPress.